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Fossa di Vermilius
Fossa di Vermilius
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Conversazione sentita fra membri del Kirab Ridi ancora di me e ti sgonfio i polmoni. I Kirab dovrebbero unire le forze, sono serissimo! La Fossa di Vermilius sarebbe nostra. Lo vedi questo pugno di sabbia? Dicono che è così rossa per l'ossido di ferro che contiene, ma io la penso diversamente. È per il sangue versato su queste dune. Prendi i Fremen, che qui si dedicavano alle loro fesserie mistiche pagane, finché i Sardaukar non hanno versato il loro sangue. Se ne avvantaggiano quei succhiasangue della Casa Nehtalos, che iniziano a estrarre il ferro. Ma si allargano troppo e ora noi avvoltoi e predoni ripuliamo ogni guadagno dallo scheletro dei loro grandi piani mentre la sabbia si beve il loro sangue. E poi la Guerra di Assassini, altro sangue, caos e opportunità! Mettiamo le zampe su tutti quegli impianti minerari abbandonati. Abbiamo l'occasione per fare di più e invece ci disperdiamo come tanti scarafaggi alla minima pressione esterna. Ridono dei Kirab perché non ci hanno mai visti muovere contro di loro. Non è mai successo. La sabbia è assetata. Sarà il nostro sangue a dissetarla o quello di qualcun altro. La scelta è nostra. Dal diario di Ariste Atreides E adesso veniamo al triste stato di Mirzabah. Fra gli impervi comignoli e i pilastri del Deserto Rosso si erge un'ampia colonna di roccia che l'erosione ha scolpito in una forma che ricorda un gigantesco martello. Fattezze che si allineano perfettamente con il concetto del Mirzabah dei Zensunni, il martello di ferro che si abbatte sui defunti che non hanno una risposta soddisfacente per le domande richieste per entrare in Paradiso. La formazione rocciosa divenne quindi un importante luogo di pellegrinaggio per i Zensunni prima e per i Fremen poi, che qui meditavano sull'eternità e sui quesiti per entrare in Paradiso, ma i Sardaukar stroncarono questa antica tradizione con la loro violenza. Presto si insediarono i Kirab e adesso il luogo sacro è diventato il Suk Alusus, un mercato per i ladri. A quanto pare, quella manica di mascalzoni riesce a riunirsi grazie a una tradizionale "Pace del Mercato" che proibisce ogni duello, furto e assassinio al suo interno. E così Mirzabah è passato dall'essere un luogo sacco in cui risuonavano le preghiere di un popolo libero al diventare un covo di ladri, un bazar in cui si smercia quello che i derelitti hanno rubato ad altri derelitti. |
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