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Il Jihad Butleriano
Il Jihad Butleriano
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Lettera di Guil Venard, mentat della Casa Taligari In tempi ormai lontani, si narrava che sarebbe durato finché avesse contato le sue albe sui corpi dei caduti in guerra: altri cento caduti, altri cento giorni di regno. Secondo quel calcolo, il nostro Impero di diecimila anni ha ancora numerosi millenni davanti a sé. Anche centinaia di migliaia. Il prezzo? La Terra, culla dell'Umanità. Potremmo considerarlo un genocidio simbolico, se le macchine pensanti potessero afferrare un simbolismo. Fu proprio questa inadeguatezza di fondo a causare la loro rovina, perché la ribellione dei loro creatori non fu una semplice controffensiva, ma il seme di un movimento religioso, un jihad. Una guerra santa non si limita a sconfiggere i suoi nemici, ma li annienta nel corpo e nell'anima. E se il Dio Macchina non aveva né l'uno né l'altra, alla sua morte sorse un nuovo ordine galattico e la Grande Intesa: "Non costruirai una macchina a somiglianza della mente di un uomo". |
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